La relazione del Prof. Pierre Frustier ha dato esisto positivo e la strada per il definitivo riconoscimento dell’estensione del tratto da Roma a Brindisi e dall’Albania a Gerusalemme quale “Itinerario culturale del Consiglio d’Europa” della Francigena nel Sud è ormai una realtà.
Il risultato è il frutto del dossier predisposto dalla Società Geografica Italiana con colleghi studiosi e ricercatori.
La passione e la competenza di ognuno è stata la chiave per convincere della bontà della proposta chi doveva valutarla e la conferma è tutta nella relazione finale consegnata dal valutatore francese ai responsabili della AEVF, ma ora serve la ratifica da parte delle Regioni Lazio, Molise, Campania, Basilicata e Puglia. Questa infatti è l’indicazione con cui è stata investita l’AEVF della decisone per il rilascio della certificazione: in quanto roseau porteur, spetta a loro l’ultima parola.
Siamo convinti che ognuno degli attori coinvolti saprà riconoscere l’importanza della certificazione dalla Via Francigena nel sud e collabori fattivamente per individuare gli interlocutori da coinvolgere per raggiungere questo obiettivo fondamentale, che tra l’altro vede anche l’inizio del cammino del riconoscimento UNESCO.
L’Italia è lunga e la Francigena lo è ancora di più, per questo bisogna fare rete e unire le forze affidando il compito a persone ed enti di riferimento motivati in grado di fare da collettore.
L’Assemblea Generale del 30 aprile 2016 a Fidenza sarà l’occasione per testare la capacità inclusiva dell’Associazione Europea delle Vie Francigene, che a nostro parere non può prescindere dall’impegno che ci ha portati sino a qui della Società Geografica Italiana che per ragioni di continuità operativa dovrebbe progettare il Master Plan esecutivo della Via Francigena nel sud.
Un grazie sentito a quanti hanno collaborato con spirito volontaristico al lavoro di ricerca ed elaborazione che ha portato a questo meraviglioso e atteso risultato.